Carmina Nova - Mara Valeri
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Nota critica di Gabriele La Porta

Un giorno il grande Novalis scrisse che si poteva parlare della poesia solo in poesia. È quello che viene immediatamente da pensare di fronte alle liriche di Mara Valeri, al loro fiero classicismo, alla semplicità profonda che le anima. Solo altra poesia potrebbe rispondere a un canto così puro. Per questo vorrei limitarmi, in queste poche righe, a una sorta di indicazione, una semplice sottolineatura. I versi intitolati Qualcosa di noi si è perso (pag. 31) arrivano al lettore come un lampo. Lo afferrano e lo strappano sia pure con dolcezza al luogo comune secondo cui saremmo esseri individuali, slegati dal Tutto. Al contrario. «Qualcosa di noi s'è perso / (…) in una rosa sfiorita…»

Siamo il mondo. Il mondo vibra in noi. E tutto ciò che sfiorisce “fuori”, sfiorisce nella nostra anima.
E la poesia - come ci insegna Mara Valeri - lo dice più profondamente di qualunque altra parola.